C’era un ragazzino in terza elementare, magro, pallido e tutt’altro che ciarliero, e io passai tutto l’inverno ad alzarmi un’ora prima per sistemarmi i vestiti e i capell nella speranza che mi rivolgesse la parola. Instistevo per farmi portare a scuola in anticipo con la scusa di accendere il fuoco nella stufa per la maestra, ma in realtà volevo vedere lui […] Nonna diceva che mi innamoravo di ogni gatto malato e cane zoppo e ormai ero passata a invaghirmi di tutti i maschi tristi. Diceva che, quando fossi cresciuta a sufficienza, avrei dovuto stare bene attenta a non portarmi a casa qualche disperato che mi si sarebbe appeso al collo come una macina fino alla fine dei miei giorni. –
– Quando una donna incontrava l’uomo giusto, non erano solo i loro corpi a unirsi. Le loro anime si libravano in alto, fluttuando simili a una volta, unendosi nette e precise come nuvole sospinte dal vento. Ma mentre le anime si univano lassù, i corpi erano impegnati a toccarsi in un modo speciale, complesso, delicato, e di questo io non sapevo nulla. Gli uomini e le donne non sono animali che traggono soddisfazione nel periodo del calore, attirati l’uno dall’altra dallo stesso meccanismo che governa il passaggio delle stagioni sotto il cielo. Forse, pensai, Polly non voleva dirmi niente perchè neanche lei ne sapeva molto. Un’amica a North Chittendon mi aveva spiegato che era l’impulso sessuale ad avvicinare uomini e donne. Ma io non ero tanto sprovveduta. Gli uomini e le donne si univano per liberare le anime, per cancellare la carne che li separava, per intrecciare i loro spiriti. L’unione carnale faceva sì che uomini e donne si affrancassero dai corpi. Usavano i corpi per riuscire a disfarsene. Quando si univano, il mondo spirituale si palesava ai loro occhi. Forse, pensai insonnolita, a Polly questo sfuggiva. Io, invece, lo sapevo da sempre. –
– Frank mi passò un braccio intorno alle spalle e mi attirò a sé mentre ci avviavamo, accordando il passo come se i nostri fianchi fossero uniti.
"Ti rendo davvero felice?" chiese.
"Oh, si" risposi stringendolo più forte, "si".
"Che cosa vuoi da me?"
"Che tu mi voglia".
"Tutto qui?" Annuii.
"Che razza di storia" disse lui, andando con lo sguardo dal terreno al cielo e poi di nuovo a terra, come per accertarsi che, tutto sommato, quello fosse ancora il solito vecchio mondo. –
– La follia di una donna innamorata – Susan Fromberg Schaeffer